Ricorrere alla neurodietologia per mantenere anche a Natale il benessere fisico e mentale

Le tentazioni a Natale, in campo alimentare, possono essere dannose e possono mandare in tilt non solo la bilancia ma anche il colesterolo ed il benessere mentale. Le festività ormai alle porte portano con se’ gioia e condivisione, soprattutto per quanto riguarda il cibo. Un bisogno primario in grado di influenzarne non solo il benessere fisico ma anche quello emotivo e mentale. Ed è proprio dalla connessione tra la mente ed il cibo che nasce la neurodietologia. La neurodietologia, la scienza che si occupa delle connessioni fra mente, cibo e psiche, ha confermato da tempo che il cibo è estremamente influente sul comportamento e sul vissuto emotivo dell’essere umano. Ortaggi per rilassarsi, legumi contro la diffidenza, noci per incrementare la tolleranza e meno carne per mitigare l’aggressività. Calibrando la propria alimentazione quotidiana si può modificare il proprio atteggiamento e persino il proprio carattere.

La neurodietologia dimostra che ogni stato d’animo ha bisogno di un cibo

Al di là del proprio carattere, ognuno di noi può alternare stati di apatia, di malinconia, aggressività e ipersensibilità. Quando si è un po’ giù di tono vanno benissimo pane, pasta e patate, tutti alimenti ricchi di triptofano, un aminoacido che stimola la produzione di serotonina. Per di più migliora la qualità del sonno. Bene anche a frutta e verdura di colore rosso e giallo-arancione. Stanchezza, irritabilità e nervosismo, invece si combattono con il magnesio e quindi con cibi come la frutta secca, i cereali, i legumi e le verdure verdi che ne sono particolarmente ricchi. In caso di apatia, invece, ricorre in soccorso la vitamina C che aiuta ad assimilare il ferro. La vitamina del gruppo B può essere quindi molto benefica per controllare gli sbalzi d’umore continui. Tristezza mestruale e sindrome premestruale possono infine dipendere da troppo sale nei piatti e da carenza di ferro.

Il menù natalizio è tradizionalmente ricco di ogni tipo di pietanza, soprattutto di legumi: grazie alla presenza del triptofano e tirosina, aminoacidi responsabili della sintesi la serotonina (l’ormone del benessere) fagioli, lenticchie e piselli fanno parte dei cosiddetti “cibi del buonumore”. L’acido glutamminico è invece essenziale per una corretta funzione celebrale, che permette concentrazione e lucidità di pensiero, e non manca nelle tavole sotto forma di formaggi e altri latticini. La lecitina invece è l’oro delle uova e stimola le capacità mnemoniche in quanto ricca di ferro, calcio e fosforo. E’ inoltre assumibile in grandi quantità anche bevendo latte di soia. Cereali e miele, infine, sono dei preziosi alleati per affrontare le festività col sorriso.

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