Zanzare, api e vespe: le punture di insetto

Le punture di insetti possono provocare bruciore e prurito sulla pelle. Nella maggior parte dei casi le punture di zanzare avvengono dal tardo pomeriggio soprattutto in zone paludose e dove c’è acqua stagnante. Al contrario, le zanzare tigre possono pungere anche durate il giorno. Le api, invece, pungono quando si sentono in pericolo, infatti il pungiglione è un’arma di difesa. Infine le vespe sono attirate dal cibo, soprattutto dolce, quindi è probabile imbattersi in esse quando si mangia in luoghi all’aperto.

Punture di insetti: zanzare, vespe e api

Le punture degli insetti possono dare prurito e fastidio. In particolare, le zanzare iniettano una sostanza allergizzante che causa infiammazione e sensazione di prurito. In alcune persone i pomfi possono gonfiarsi notevolmente e causare anche febbre.

Invece se si viene punti da una vespa, un’ape o un calabrone si possono verificare due reazioni: allergica o non allergica. Nel primo caso si prova una forte sensazione di prurito, bruciore e gonfiore e si possono verificare anche difficoltà respiratorie, dolore al petto e riduzione della pressione arteriosa. Nel secondo caso si può notare un inteso gonfiore, che può aumentare fino alle 24 ore successive, e bruciore nelle sede della puntura.

Cosa fare quando si viene punti

Se si viene punti da una zanzara il prurito è passeggero e per alleviarlo si possono utilizzare alcuni stick specifici. Se il pomfo diventa grande come una moneta da 1 euro è consigliato applicare una crema a base di antistaminico o cortisone.

Per le punture di vespe o api bisogna è necessario estrarre il pungiglione e infettare la sede della puntura.

In ogni caso, prima di applicare prodotti o di estrarre il pungiglione, è sempre consigliato rivolgersi al proprio farmacista o medico di fiducia.

Rispondi